CREDERE NELLA TRADIZIONE ALPINA
… lassù pugnammo … lassù caddero gli eroi fratelli …
Col Maòr esce in una nuova veste tipografica, ha un rinnovato Comitato di redazione, vuol entrare in tutte le case dei soci alpini, sia ordinari che aggregati, con la speranza di venire sfogliato anche da familiari che spesso partecipano attivamente all’impegno del capo famiglia o di altro componente. Ha superato quindi il periodo di attività “artigianale” in cui veniva praticamente mandato ad un certo numero di soci da considerare “abbonati”.
Nato nel 1964 come foglio bimestrale d’informazione per il Gruppo di Salce, in 39 anni di vita ha mantenuto strettamente la periodicità di uscita.
Tre le fasi evolutive.
Prima: ciclostilato con attrezzatura limitata e I’aiuto domenicale del figlio primogenito nella tiratura; un aiuto è venuto per breve periodo dal Comando Brigata Alpina Cadore, in seguito dall’Assindustria con attrezzatura moderna.
Seconda: uscite straordinarie a stampa e poi più frequenti e infine abituali, diventando non solo notiziario del Gruppo Salce, ma anche della Sezione.
Terza: esperimento con 4 pagine a colori (aumentando i costi) e le altre a 2 colori, assumendo poi abitualmente tale veste. Sono usciti un paio di numeri tutto a colori, ma il costo era troppo elevato.
Pubblicità: inizialmente una inserzione esclusiva della Cassa di Risparmio di Belluno, con contributo annuale, poi sospesa per un complesso di ragioni. Attualmente è senza pubblicità, viste le diverse tariffe postali per la spedizione.
Ora? Formato tipo rivista a 16 pagine, 4 pagine a colori, ogni copia cellofanata per disposizioni postali, impacchettato (con reggette), inviato come detto a tutti gli associati della Sezione, al Consiglio D.N., a tutte le Sezioni nazionali ed estere, alle testate alpine dell’A.N.A., alle federazioni truppe da montagna estere, alle autorità locali. La periodicità sarà trimestrale.
Abbonati: sia in provincia, sia fuori il giornale verrà inviato a tutto il 31 dicembre e poi solo a quelli che ne avranno fatto esplicita richiesta e versamento dell’abbonamento.
Questo numero è sperimentale per ottobre, in visione e giudizio, poi, nella riunione dei Capi Gruppo, ci sarà il “placet” definitivo.
DA RICORDARE che è cambiata la veste tipografica, il “manego” e la tiratura (8700/8800 copie), ma una cosa non deve cambiare: il taglio editoriale, come contenuti, quello cioè che in 39 anni di attività, senza mai mancare un numero, ha fatto conoscere ed apprezzare il nostro periodico, soprattutto “fuori casa”.
Sarà dato il dovuto e calcolato spazio alle cronache dei Gruppi, ma ci dovranno essere anche gli articoli di carattere generale e storico.
E torniamo alla frase iniziale del monumento al 7° Reggimento Alpini della Caserma “Salsa”:
…lassù pugnammo lassù caddero gli eroi fratelli…
Dobbiamo ricordarci, che siamo quelli che hanno portato il cappello con la penna nera, che abbiamo una tradizione alle spalle che non ci è permesso di dimenticare e questo è stabilito (anche se non tutti lo sanno) nello Statuto dell’Associazione Nazionale Alpini fin dal 1919:
“tenere vive e tramandare le tradizioni degli Alpini, difenderne le caratteristiche, illustrarne le glorie e le gesta”.
E a questo principio si dovranno ispirare tutte le attività sezionali compresa quella della protezione civile.
IL REDATTORE
(alias Mario Dell’Eva – NDR)
Dalla prima pagina del Col Maòr n. 5 dell’Ottobre 2002
Nella foto la cerimonia di inaugurazione del Gruppo Alpini di Salce – 25 ottobre 1964