Dal sito della Sezione ANA di Belluno:
Il Gruppo Alpini di Salce, intitolato al Gen. Pietro Zaglio gia’ comandante del 7° Rgt. Alpini, è nato nel 1964, in un periodo nel quale la nostra comunità bellunese era ancora profondamente scossa dalla tragedia del Vajont; la prima riunione ufficiale infatti risale al 19 marzo 1964.
L’atto pubblico di fondazione fu invece celebrato il 25 ottobre dello stesso anno, rispettando così l’anno di lutto indetto a ricordo delle vittime di quel catastrofico evento.
Nel primo discorso ufficiale scritto, da Mario Dell’Eva, troviamo quei concetti fondamentali che hanno segnato e continuano a farlo, la vita dell’Associazione Alpini quali la memoria della nostra storia, la solidarietà con la comunità di cui facciamo parte, l’umiltà e la sobrietà ma, soprattutto, l’entusiasmo e il sano orgoglio nelle nostre azioni.
Fin dal primo consiglio di Gruppo fu presa la decisione di dar vita a un notiziario con lo scopo di informare in merito alle attività del gruppo stesso e di dare, testuali parole usate da Mario, le notizie di carattere locale o particolarmente degne di essere rese note.
Fondatore e redattore Mario Dell’Eva mentre direttore responsabile per molti anni è stato Adriano Padrin. Il “dem” come si firmava Mario dell’Eva, portò avanti la sua creatura, che ricordiamo ebbe un ambito riconoscimento anche a livello nazionale nel 1° Concorso della Stampa Alpina di Brescia, fino al dicembre 2002 quando sembrava addirittura che Col Maòr dovesse diventare ufficialmente (nella sostanza lo era da diversi anni) il giornale sezionale.
La Sezione, invece, optò per altre scelte e Mario assistette, proprio negli ultimi giorni della sua vita terrena, alla fine di Col Maòr. Fu un periodo triste; il gruppo aveva perduto il suo storico “segretario” e il dono che lui aveva voluto lasciare agli alpini bellunesi non c’era più.
Seguirono momenti segnati da tristezza , ma anche da tanta rabbia, quegli stessi stati d’animo, però, portarono ad una decisione positiva: la persona che più aveva collaborato con Mario, l’allora capogruppo Ezio Caldart, decise di riportare la “testata” sotto la responsabilità del gruppo facendo, così, rinascere il nostro “Col Maòr”.
Con l’aiuto di Roberto De Nart (direttore responsabile e unico professionista della redazione) sono iniziate tante collaborazioni che in gran parte ancora oggi sono la base solida del notiziario, curato con passione dal consigliere Michele Sacchet e da un gruppo di redazione vivace e preparato.
Ovviamente la storia associativa del Gruppo non è solo Col Maòr, un’altra fondamentale opera decisa e intrapresa fin dall’inizio dal Consiglio Direttivo fu l’erezione di un nuovo monumento ai caduti su progetto dell’allora Capogruppo Giovanni Dal Pont; per quel periodo era quasi una normalità in quanto tutte le comunità volevano ricordare i loro morti.
A Salce, però fu presa una decisione coraggiosa per l’epoca. Sulle lapidi furono riportati, accomunandoli, i nomi di vincitori e vinti, iniziando in questo modo, un percorso di pacificazione che ancor oggi non è del tutto compiuto. Ci furono proteste politiche e intimidazioni che però la comunità riuscì a respingere e a superare.
La vita del Gruppo era comunque pervasa dallo spirito alpino più classico; i “veci” di oggi “bocia” di allora, ricordano le adunate, i momenti associativi , le gite. Nel gennaio 1969 arriva la prima Befana Alpina e da allora, ogni anno, rispetta puntualmente l’appuntamento con i nostri bambini; all’inizio fu pensata esclusivamente per i figli dei soci, poi nel corso degli anni si è trasformata sempre più in una festa aperta a tutti i bambini della comunità.
Con l’organizzazione della Befana il gruppo inizia a rivolgere la propria attenzione al mondo dell’infanzia e dell’educazione dei ragazzi. Prendono vita cosi numerose iniziative a favore della scuola elementare e dell’asilo, molte delle quali ancora oggi portiamo avanti .
Come tutti i Gruppi Alpini cerchiamo di essere sempre attenti alle esigenze e alle urgenze della nostra comunità traducendo in pratica il concetto di sussidiarietà, espressione di moda e un po’ inflazionata da qualche anno, ma che gli alpini possiedono da sempre nel proprio DNA.
Abbiamo cosi realizzato degli interventi di recupero di fontane, di strade, di pulizia adiacenze e riparazioni sulle nostre chiese. Abbiamo organizzato concerti corali, corsi di primo soccorso, mostre fotografiche e a riguardo di queste ultime è da ricordare la bella mostra per il 40° di fondazione del Gruppo con immagini storiche inedite curata in particolare da Armando Dal Pont.
Nel 1981 abbiamo coordinato la costruzione della cappella cimiteriale, assieme ad altre associazioni e volontari della comunità. Dopo oltre trent’anni, nel 2012 abbiamo eseguito un intervento di radicale ristrutturazione del manufatto accollandoci tutte le spese ed eseguendo le opere impiegando esclusivamente lavoro offerto dai nostri volontari.
Veniamo ora all’attività che più delle altre è conosciuta e rappresenta l’attualità della nostra associazione: la Protezione Civile.
Salce, fin dai tempi del terremoto nel Friuli del 1976, ha inviato volontari ove sono stati chiamati gli alpini. Oggi possiamo contare su una squadra, attualmente coordinata da Luciano Fratta e composta da una quindicina di elementi inquadrati nel Nucleo Belluno. E’ un numero piccolo ma effettivo, di persone operative, preparate e affiatate, non solo una lista sulla carta. Abbiamo diversi volontari pronti a partire nell’emergenza come dimostrato nei terremoti dell’Aquila e dell’Emilia.
Ora è il momento di guardare avanti prendendo in considerazione ciò che ci aspetta: Continueremo a riservare grande attenzione alla scuola, in particolare al nostro asilo, saremo sempre pronti a dare una mano nel volontariato e continueremo, con quello che le nostre forze ci consentiranno, ad essere vicini in vario modo alle iniziative delle amministrazioni locali e a favore della comunità.
Da qui la decisione a riguardo dell’iniziativa principale che abbiamo pensato per il celebrare il nostro 50°.
Anche in questo caso lo spunto proviene da Col Maòr, dalla passione e dal desiderio irrinunciabile di conoscere la nostra storia locale. Nella ricerca di notizie ci siamo resi conto come i bollettini parrocchiali siano forse l’unica fonte di notizie che fa conoscere le piccole ma importanti storie e la quotidianità dei modi di vivere propri della nostra comunità.
Il Bollettino di Salce esce per la prima volta nel 1927. I parroci che si sono succeduti ne hanno conservato le copie cartacee che oggi sono raccolte in sette libroni conservati in canonica. La loro consultazione e’ libera anche se ovviamente abbastanza problematica.
E’ nata così l’idea di trasferire sul supporto digitale tutto questo materiale per consentire, come avviene già per Col Maor, l’accesso a tutti tramite internet. L’opera di digitalizzazione la cui spesa e’ stata coperta in parte da un contributo della Regione Veneto, vuole essere il nostro dono alla comunità ma soprattutto e in particolare ai suoi giovani che desiderano conoscere la storia di Salce e dei loro “veci”. CLICCA PER LEGGERE I BOLLETTINI
Riassunto e cronistoria eventi del Gruppo Alpini:
1964 – Costituzione del Gruppo * Capogruppo Dal Pont Giovanni
1964 – Primo numero del Notiziario Col Maor 1966 * Erezione monumento ai Caduti
1969 – Prima edizione della Befana Alpina
1976 – Eletto Capogruppo Caldart Ezio
1981 – Collaborazione del Gruppo per la erezione della nuova cappella Cimiteriale
1982 – Eletto Capogruppo Colbertaldo Decimo
1984 – Inaugurazione nuova sede a Col di Salce
1988 – Rieletto Capogruppo Caldart Ezio
1989 – XXV del Gruppo * Nascita Squadra di Protezione Civile *
2004 – 40° fondazione con Mostra Fotografica
2002 – Ripresa uscita Notiziario Col Maor
2011 – Eletto Capogruppo Colbertaldo Cesare
2014 – Cinquantesimo del Gruppo
2017 – Rieletto Capogruppo Colbertaldo Cesare
2020 – “Col Maòr” premiato col 2° posto del Concorso Nazionale Stampa Alpina
2021 – Eletto Capogruppo De Vecchi Massimo