Quando la memoria degli Alpini viene calpestata.

La maggioranza rifiuta la Giornata degli Alpini, ignorando una Legge dello Stato e offendendo il sacrificio di migliaia di uomini.
C’è un limite anche alla miseria della politica. E quel limite, a Castelnovo ne’ Monti, in provincia di Reggio Emilia, è stato abbondantemente superato.
La maggioranza ha bocciato la proposta di istituire, anche solo a livello locale, la Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini, prevista per legge dallo Stato Italiano nel 2022.
Avete letto bene: una legge dello Stato, non un’opinione. Con questo gesto, si sono schierati apertamente contro un principio sancito per legge. Un atto grave, che va ben oltre il dissenso politico: è una mancanza di rispetto verso le istituzioni e verso la memoria collettiva.
Ma non solo. L’hanno fatto con una motivazione assurda, dicendo che “quella data è legata al regime fascista”.
La memoria non si cancella per ideologia.
Confondere la commemorazione del sacrificio umano degli Alpini con l’esaltazione di un regime è semplicemente vergognoso.
Chi continua a fare questa confusione non solo ignora una Legge dello Stato, ma offende la storia e tutti quegli uomini che, a Nikolaevka, hanno marciato nella neve per tornare a casa, non per fare propaganda.
La proposta dell’opposizione era limpida, civile, apartitica. Voleva ricordare il sacrificio degli Alpini di ieri e l’impegno di quelli di oggi, nel volontariato, nelle emergenze, nel servizio quotidiano al Paese.
Voleva trasmettere alle nuove generazioni valori veri: fratellanza, solidarietà, coraggio, umanità. Ma evidentemente chi siede oggi in maggioranza non sa riconoscere nemmeno questi valori, se non portano una bandiera del partito attaccata sopra.
E poi, come se non bastasse il danno, arriva la presa in giro.
Perché leggere le dichiarazioni dei consiglieri comunali che hanno votato contro fa davvero cadere le braccia.
Hanno avuto il coraggio di dire che la mozione “non aveva alcun intento revisionista” e che volevano promuovere un momento di unione, fondato sulla pace e sulla solidarietà. Hanno persino citato Rigoni Stern e Mattarella.
Peccato che abbiano votato contro proprio quel momento di unione.
Cioè: dicono di voler commemorare, onorare, unire… …e poi bocciano la proposta.
Dicono di voler trasmettere i valori degli Alpini… …e poi li cancellano da una data riconosciuta dallo Stato.
Ipocrisia allo stato puro.
Parole vuote, dette giusto per salvare la faccia dopo una scelta assurda, ideologica e profondamente offensiva.
È facile usare le parole degli altri — di Rigoni Stern, di Mattarella — per darsi un tono. Molto più difficile dimostrare coerenza con le proprie azioni.
E invece no: a Castelnovo ne’ Monti si è preferito piegare anche la memoria alla piccola battaglia politica di alcuni.
Ma il rispetto per chi ha sofferto, combattuto, aiutato, non ha colore. E non si cancella con un voto in consiglio comunale.
Una pagina brutta, meschina, che fa male. Ma noi, finché avremo voce, onoreremo gli Alpini. Sempre.
E non smetteremo mai di ricordare a questi politicanti da strapazzo che il rispetto della legge e della memoria non è un’opinione. È un dovere.
Michele Sacchet