QUANDO L’ADUNATA DIVENTA L’UNICO PROBLEMA DEGLI ATTIVISTI

L’Adunata degli Alpini? Finalmente un motivo per far tornare viva la sinistra biellese!
Ogni tanto, anche dalle nebbie del silenzio ideologico più fitto, qualcuno riemerge. È il caso della sinistra biellese che, come si legge nel recente articolo de LA PROVINCIA DI BIELLA, dopo mesi di assenza dal dibattito su qualunque tema concreto per il territorio o per il Paese, ha deciso di risvegliarsi.
E quando? Ma certo, proprio in vista dell’Adunata Nazionale degli Alpini!
L’occasione perfetta per un attivista da divano per tornare a parlare — non di lavoro, giovani, scuola, sanità o impresa, ma di… guerra, patriarcato e colonialismo. D’altronde, perché lasciarsi sfuggire l’opportunità di criticare anche un inno (scritto da autori biellesi, peraltro), accusandolo di essere “guerrafondaio” e “reazionario”, e arrivando a definire l’Adunata una “pervasiva campagna militarista”?
E mentre la città lavora per accogliere con entusiasmo una delle manifestazioni più belle e partecipate d’Italia — dove si celebrano solidarietà, memoria, comunità e spirito di servizio — c’è chi non riesce a vedere altro che stivali, gerarchia e retaggi ottocenteschi. Peccato, perché il nostro mondo non è quello che vogliono dipingere questi fenomeni. Il nostro mondo, nonostante età e acciacchi, va avanti. E loro, evidentemente, no.
Non mancheranno, ovviamente, nemmeno stavolta le solite polemiche femministe, puntuali come un orologio svizzero. Anche quest’anno si riaprirà la “caccia all’Alpino”, come se un’intera Associazione, così profondamente amata dalla popolazione italiana, potesse essere messa sotto accusa per i comportamenti di pochi, che noi stigmatizziamo da sempre.
Polemiche inutili, generalizzazioni sterili, attacchi ideologici scollegati dalla realtà. Intanto, chi l’Adunata la vive davvero — Alpini, famiglie, cittadini — si sta preparando all’evento, perchè sa bene che si tratta di una festa di piazza, non di un processo.
Insomma, se questa è l’unica voce che la sinistra (e qualche attivista) riesce a far sentire, il problema non è l’Adunata. Il problema è che, in mezzo a un Paese che chiede concretezza, visione e valori, loro rispondono con slogan stanchi e lamentele riciclate.
Nel frattempo, noi ci godremo l’Adunata! Facendo visita a una città, Biella, che siamo sicuri ci saprà accogliere col cuore in mano e noi lì saremo, con il cuore leggero, il cappello in testa, e l’orgoglio di far parte di qualcosa che unisce non solo noi Alpini, ma un Paese intero!
E le polemiche? Quelle le lasciamo volentieri a chi non sa più proporre nulla di utile!
Buona Adunata a tutti! E…
…W GLI ALPINI! SEMPRE!
Michele Sacchet